Senza fucile né spada
SENZA FUCILE NÉ SPADA
Oggi sembra più grande,
immensamente gigante,
lo spazio da riempire
dopo averti visto sparire in una foto,
che ho rimosso poco dopo,
per paura di, di caderci dentro
e morire ancora
di un morire lento.
Chi, chi l'avrebbe mai detto
che saremmo rimasti
sospesi nell'aria,
alla stessa distanza
che ci tiene divisi,
strangolando pensieri
ogni giorno più vivi.
Di una pelle tradita,
quella che accarezzavi sovrappensiero
e alle cellule tutte
dicevamo che era vero.
Quando, quando ci abbracciavamo
stringendoci forte
noi non lo sapevamo che
saremmo stati mandati a combattere,
persino la morte,
restando fermi come statue di cera.
Sbeffeggiati anche dalla primavera,
arruolati in guerra,
prigionieri in casa,
separati per mesi,
senza fucile né spada.
Quando, quando ci abbracciavamo
non sapevamo che
saremmo stati mandati a combattere
persino la morte,
restando fermi
come statue...
Sbeffeggiati anche dalla primavera,
arruolati in guerra,
prigionieri in casa,
senza fucile né spada.