Vecchio scarpone

Carlo Donida Labati, Giuseppe Perotti, Mariano Rapetti

Lassù, in un ripostiglio polveroso,
fra mille cose che non servon più,
ho visto, un poco logoro e deluso,
un caro amico della gioventù.


Qualche filo d'erba,
col fango disseccato
tra i chiodi ancor pareva conservar,
era uno scarpone militar.


Vecchio scarpone quanto tempo è passato
quante illusioni fai rivivere tu.
Quante canzoni sul tuo passo ho cantato
che non scordo più.


Sopra le dune del deserto infinito,
lungo le sponde accarezzate dal mar,
per giorni e notti insieme a te ho camminato
senza riposar.


Lassù, fra le bianche cime
di nevi eterne immacolate al sol,
cogliemmo le stelle alpine
per farne un dono ad un lontan amor.


Vecchio scarpone, come un tempo lontano,
in mezzo al fango,
con la pioggia e col sol,
forse sapresti, se volesse il destino, camminare ancor.


Vecchio scarpone quanto tempo è passato
quante illusioni fai rivivere tu.
Quante canzoni sul tuo passo ho cantato
che non scordo più.


Sopra le dune del deserto infinito,
lungo le sponde accarezzate dal mar,
per giorni e notti insieme a te ho camminato
senza riposar.


Lassù, fra le bianche cime
di nevi eterne immacolate al sol,
cogliemmo le stelle alpine
per farne un dono a un lontano amor.


Vecchio scarpone, come un tempo lontano,
in mezzo al fango,
con la pioggia e col sol,
forse sapresti, se volesse il destino, camminare ancor.


Vecchio scarpone fai rivivere tu
la mia gioventù.

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