Il fuoco e la cenere (feat. JBarton & Lvcas White)
Non lamentarti perché non ti ascoltano
Non fomentarti perché ti si scordano
Qualsiasi cosa tu non preoccuparti
Non tormentarti
Non tollerarli
La tolleranza loro non la vogliono
Da quando non mi tuffo nel baratro
Parlo solo da solo ma che buffo dialogo
Al punto che immagino
Sentire solamente la mia voce sopra tutti che parlano e al punto nevralgico
Mi sveglio in una valle di cenere
Perché i musicisti fanno il fuoco per un attimo
E dopo la scintilla ci sta posto per le tenebre
Che mangiano le lettere delle quali si vantano
Mi mancano le volte che tornavo dalla scuola
Sono quattro anni che non è più la mia scuola
Sai quale pensiero mi divora
L’idea che dopo quella una certezza non ce l’ho mai avuta ancora
E allora
Fuggo e mi rifugio
Nel punto che ricucio
Di questo vissuto tessuto da sbagli
Perché se c’è una cosa giusta è la musica
Che ha trasformato i miei giorni in diamanti
La strada di casa la vedo soffusa
Quella davanti un po’ troppo confusa
Perché il futuro è una porta socchiusa
A volte invece di rischiare penso ad inventare l’ennesima scusa
Inutile dirti che farlo nemmeno mi aiuta
Forse bruciamo un po' troppo per gli altri e poco per noi stessi
Bella e dannata mi privi dell'anima e poi ti ci vesti
Forse nessuno qua si ama davvero
Forse la cenere è solo della neve grigia
Che ci divora nella cupidigia
Farmaci nella valigia
Forse bruciamo un po' troppo per gli altri e poco per noi stessi
Bella e dannata mi privi dell'anima e poi ti ci vesti
Forse nessuno qua si ama davvero
Forse la cenere è solo della neve grigia
Che ci divora nella cupidigia
Farmaci nella valigia
Non lamentarti perché non ti ascoltano
Non fomentarti perché ti si scordano
Qualsiasi cosa tu non preoccuparti
Non tormentarti
Non tollerarli
La tolleranza loro non la vogliono
No che non la tollero questa è la mia collera
Vedi dove porterà compilami il borderò
No che non mi scorderò dei pesi che portiamo
Adesso che la salita è l'unica compagnia che non mi mollerà
No che non mi scordo le nocche rotte
Le notti insonne
Le porte bloccate
Scrivo finché non apro le nuvole nel temporale
E se non si apre sarò il fulmine per tormentare
Non mi pare vero che le mie parole siano il mio lavoro
La voce fuori dal coro seguo la mia stella buona
Tranne quella una certezza non l'ho avuta ancora
Suona la mia voce fuori le casse e mi agito come se non bastasse con le parole esatte
Come non mi importasse che c'ho meno risposte che domande
Spero cambi se controlli i direct
La strada di casa la vedo soffusa
Quella davanti un po’ troppo confusa
Perché il futuro è una porta socchiusa
A volte invece di rischiare penso ad inventare l’ennesima scusa
Inutile dirti che farlo nemmeno mi aiuta
Forse bruciamo un po' troppo per gli altri e poco per noi stessi
Bella e dannata mi privi dell'anima e poi ti ci vesti
Forse nessuno qua si ama davvero
Forse la cenere è solo della neve grigia
Che ci divora nella cupidigia
Farmaci nella valigia
Forse bruciamo un po' troppo per gli altri e poco per noi stessi
Bella e dannata mi privi dell'anima e poi ti ci vesti
Forse nessuno qua si ama davvero
Forse la cenere è solo della neve grigia
Che ci divora nella cupidigia
Farmaci nella valigia