Salvador

Salvador era un uomo, vissuto da uomo

morto da uomo, con un fucile in mano.

Nelle caserme i generali, brindavano alla vittoria

con bicchieri colmi di sangue, di un popolo in catene.

Da un cielo grigio di piombo

piovevano lacrime di rame,

il Cile piangeva disperato

la sua libertà perduta.

Mille madri desolate, piangevano figli scomparsi
l'amore aveva occhi sbarrati di una ragazza bruna.
Anche le colombe erano diventate falchi,
gli alberi d'ulivo trasformati in croci.

Da un cielo grigio di piombo
piovevano lacrime di rame,
il Cile piangeva disperato
la sua libertà perduta.

Ma un popolo non può morire, non si uccidono ideesopra una tomba senza nome, nasceva la coscienza.
Mentre l'alba dalle Ande rischiara i cieli,
cerca il suo nuovo nido una colomba bianca.

Da un cielo grigio di piombo

piovevano lacrime di rame,

il Cile piangeva disperato

la sua libertà perduta.

Curiosités sur la chanson Salvador de Nomadi

Quand la chanson “Salvador” a-t-elle été lancée par Nomadi?
La chanson Salvador a été lancée en 1990, sur l’album “Solo Nomadi”.

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