Sirena

Ti prego scrivimi tu
Mi salveresti ancora questa notte
Che con me stessa io ci faccio a botte
Un botto di vino, da sola, ancora.
Mi penso ma non riesco a farne a meno
E viaggio a caso, sono allo stremo
Vorrei averti più vicino
Un camino, col fuoco, da sola, con te.

Mi chiedi dove andare
Ed io continuo a vagare
E’ un vortice d’emozione
E il tuo nome è lontano da me
Dici di respirare
Ma io continuo ad urlare
E voglio farti capire, stasera,
Rimani con me.

Dove vai? Dove vai?
Che senza di me tu non ce la fai, no no no
Ma dove vai? Dove vai?
Perchè con lei non sorridi mai?

Se quando chiudo gli occhi riesco a vederti
Allora li lascio aperti.
Preferisco la mancanza alla distanza,
Perchè il saperti via mi fa male uguale.
Ma tra idea e sostanza cos’ha più importanza?
E’ un po’ come guardare l’alba su un televisore
La vista nitida, lo stesso colore.
Puoi cambiare i canali come cambia l’umore,
ma non ti fa lo stesso effetto, non ti porta altrove.
E ora che siamo più che mai distanti
Lo spazio assume tutto un altro sapore
Sa di sorrisi mancati e di pianti
Di dita intrecciate nell’ascensore.
Sai, penso spesso agli errori che ho fatto
Una macchia di grigio su un quadro perfetto,
Dentro una cornice che pare d’incanto,
E racchiude un paesaggio che sa di distacco.
Io sono Ulisse perso in questa luna piena
E tu continui ad urlare
E tu continui ad urlare
Ad urlare
Sei la mia sirena.