Un sassofonista

Anastasio

[Strofa 1]
Beveva il settimo contreau
Alla faccia del medico
Il rilfesso del bicchiere mostrava un uomo patetico
Dosi di veleno ma dall'effetto anestetico
Vivere o morire, in breve un dubbio amletico
Quarant'anni di vita, venti di fallimenti
Quaranta gradi d'alcol, un mare di pianti e stenti
Annegava nei rimorsi, viveva in costante apnea
Solo alcol nell'esofago e fumo nella trachea
Ripensava alla sua vita
Alla passione e al primo amore
Gli scheletri nell'armadio, i rimpianti dentro un sassofono
Testa sul bancone, trascorrevano le ore
Ma il ritmo di un fallito ha sbornie come metronomo
Odiava bere, lo faceva, lo uccideva e lo sapeva
L'alcol gli aveva strappato famiglia e carriera
Ma si fidava più di lui che delle persone
Si chiudeva ogni sera in una fortezza di cartone
Uscì da quel locale, la sua mente poco lucida
Tornò a lei che lo capiva, forse l'unica
L'unica fedele alla sua anima lurida
L'unica che amava, la sua musica

[Ritornello]
Diceva in questo mondo c'è qualcosa di sbagliato
Erano parole al vento, il canto di un disperato
È colpa di sto mondo e di chi l'ha progettato
Fatto sta che continua a pagare chi ha sempre pagato
Diceva in questo mondo c'è qualcosa di sbagliato
Erano parole al vento, il canto di un disperato
È colpa di sto mondo e di chi l'ha progettato
Fatto sta che continua a pagare chi ha sempre pagato

[Strofa 2]
Camminava a capo chino con l'aria di chi si è arreso
La pioggia lo bagnava e non sembrava dargli peso
Pensava con sto tempo non vale la pena piangere
Se le lacrime alla fine si mischiano alle pozzanghere
Il sogno era di essere un grande sassofonista
Ricordava il giorno del suo fallimento come artista
Era ubriaco sopra il palco e sentiva la pressione
Sbagliò tutto per godersi gli applausi di compassione
Sentiva di dover scappare e conosceva il modo
Sapeva dove andare e conosceva il nodo
E con il cappio al collo se ne andò alla vecchia querce
Riponendo il suo destino solo in quella corda lercia
E non rivide la sua vita quando il collo fu spezzato
Ma le note di quel blues che l'aveva condannato
E fu ritrovato all'alba, la sua salma bianca è stanca
Col sorriso sulle labbra di chi l'ha fatta franca

[Ritornello]
Diceva in questo mondo c'è qualcosa di sbagliato
Erano parole al vento, il canto di un disperato
È colpa di sto mondo e di chi l'ha progettato
Fatto sta che continua a pagare chi ha sempre pagato
Diceva in questo mondo c'è qualcosa di sbagliato
Erano parole al vento, il canto di un disperato
È colpa di sto mondo e di chi l'ha progettato
Fatto sta che continua a pagare chi ha sempre pagato

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