Otello / Act 2: "Era la notte...Sì, pel ciel marmoreo giuro" [Live 1991]
Era la notte, Cassio dormìa
Gli stavo accanto
Con interrotte voci tradia
L'intimo incanto
Le labbra lente, lente movea
Nell'abbandono
Del sogno ardente, e allor dicea
Con flebil suono
"Desdemona soave, il nostro amor s'asconda
Cauti vegliamo
L'estasi del ciel
Tutto m'innonda"
Seguìa più vago l'incubo blando
Con molle angoscia
L'interna imago quasi baciando
Ei disse poscia
"Il rio destino impreco
Che al Moro ti donò"
E allora il sogno
In cieco letargo si mutò
Oh, mostuosa colpa
Io non narrai che un sogno
Un sogno che rivela un fatto
Un sogno che può dar forma di prova
Ad altro indizio
E qual?
Talor vedeste
In mano di Desdemona un tessuto trapunto
A fior e più sottil d'un velo?
È il fazzoletto ch'io le diedi
Pegno primo d'amor
Quel fazzoletto ieri
(Certo ne son) lo vidi in man di Cassio
Ah, mille vite gli donasse Iddio
Una è povera preda al furor mio
Jago, ho il cor di gelo
Lungi da me le pietose larve
Tutto il mio vano amor escalo al cielo
Guardami, ei sparve
Nelle suespire d'angue
L'idra m'avvince
Ah sangue, sangue, sangue
Si, pel ciel marmoreo giuro
Per le attorte folgori
Per la Morte e per l'oscuro mar sterminator
D'ira e d'impeto tremendo
Presto fia che sfolgori
Questa man ch'io levo e stendo
Non v'alzate ancor
Testimon è il sol ch'io miro
Che m'irradia e inanima
L'ampia terra e il vasto spiro
Del creato inter
Che ad Otello io sacro ardenti
Core, braccio ed anima
S'anco ad opere cruenti
S'armi il suo voler
Sì, pel ciel marmoreo giuro
Per le attorte folgori
Per la Morte e per l'oscuro mar sterminator
D'ira e d'impeto tremendo presto fia
Che sfolgori questa man ch'io levo e stendo
Dio vendicator