Il gusto di esistere
Con un dottore
Un lettino e un soffitto dall'aria sgualcita
Son ritornato indietro a cercare
Il mio orologio, la vita
Che avevo perso dal sacco deluso
Dei sogni dal fondo bucato
Quanto ci ho messo a capire
Le cose che avevo sbagliato
Quando ho sentito una pace staccarmi
Da queste mie gambe
E son cresciuto d'altezza e arroganza
Per sentirmi grande
Cadendo dentro le storie degli altri in
Un modo contorto e banale
Per poi lasciarle così
Senza neanche vederne il finale
E il gusto di esistere me l'ero scordato
In un campo di brividi e di filo spinato
E sembrava un reato
Ho lavorato ed ho perso del tempo
Ma sempre come un apprendista
E con la vita pian piano ci
Siamo un po' persi di vista
Ma il gusto di esistere mi stava tornando
Sotto forma di traffico con
Il suo sotto fondo
E il tempo e la polvere in senso antiorario
Tornavano ad essere questo mio desiderio
E il suo esatto contrario
Ma ho sotterrato il presente distante
E mi son ritrovato nuovo
Come una pianta che nasce da un seme
O una bestia da un uovo
Ed ho pagato il biglietto di
Vivere in una maniera diversa
Come l'omino che corre
All'uscita di sicurezza
Perché il gusto di esistere
Da quando son nato
Il gusto di esistere non mi è ancora passato!
Perché il gusto di esistere non
Mi è ancora passato!