Pincio

Margherita Vicario, Davide Pavanello

Tua figlia avrà gli occhi neri
Non so se andrà bene a scuola
Se ha preso da sua madre
Allora la vedo dura

Ma tu senza nessuna paura
Saprai dargli col seno l'amore
E senza mai fare la dura
Che ormai lui già ti ama

E non sai quanto ti voglio bene
Ci vedo da vecchie a bere
Col tuo sguardo di squincio sul terrazzo del Pincio
Che mi offri un abbraccio mentre io do di matto

Severa come una strega
Che fa congetture e prega
Per la sua piantina che è rimasta nel vaso
Ma dà mille frutti con cui farci un gelato
Che sono trent'anni che lo mangio
Anche quando è più aspro

E poi
trecento scalini in salita di corsa per salvare un
Povero gatto, cisposo, malato, buttato in un angolo ed io
Già stanca sfinita senza più coraggio mi prendevo il tuo
Lo faccio da sempre e per sempre lo farò perché

Tu non sai quanto ti voglio bene
Ci vedo da vecchie a bere
Col tuo sguardo di squincio sul terrazzo del Pincio
Che mi offri un abbraccio mentre io do di matto

Severa come una strega
Che fa congetture e prega
Per la sua piantina che è rimasta nel vaso
Ma dà mille frutti con cui farci un gelato
Che sono trent'anni che lo mangio
Anche quando è più aspro

Sei vera come una strega

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