L’anno che è venuto (via dalla pazza folla)

Caro amico non scrivermi, vado via
Da stasera non abito a casa mia
Il disordine arriva già fino al tetto
Qui restare significa finire matto
Sento voglia di vivere la mia vita
La sua faccia di rimmel si è scolorita
Per le antiche scale c'è un poeta nuovo
Troppo giovane per dire "mi sento solo..."

Lei ritorna tardissimo dal dentista
Io la spio dietro i sacchi dalla mia finestra
Ha due gambe da musica giapponese
E una bocca ch'è buona per tutte le scuse

Bella la sua testa da assassina
Da senza sogni, da malandrina
Ha cambiato tutto cambierà mariti
Cambieranno i suoi amici travestiti

E l'anno che è venuto
E' solo un anno che è venuto
E l'anno che è venuto
E' solo un anno che è passato
E l'anno che è passato
E' solo un anno che se n'è andato via...

Caro amico non scrivermi vado via
Da bambino giocavo con la nostalgia
Oggi lascio da autentico gentiluomo
E pensandoci bene, poi, forse non l'amo...

Belle le sue calze, bello il suo balcone
Il suo letto, la sua conversazione
Non avrò più paura di farmi male

E l'anno che è venuto
E' solo un anno che è venuto
E l'anno che è venuto
Solo un anno che è passato
E l'anno che è passato
E' solo un anno che ho vissuto
E l'anno che è passato
E' solo un anno che se n'è andato via

Curiosités sur la chanson L’anno che è venuto (via dalla pazza folla) de Roberto Vecchioni

Quand la chanson “L’anno che è venuto (via dalla pazza folla)” a-t-elle été lancée par Roberto Vecchioni?
La chanson L’anno che è venuto (via dalla pazza folla) a été lancée en 1980, sur l’album “Montecristo”.

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